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Vallo di Diano, i sentieri delle due ruote

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La Residenza si trova a Caprioli, nel cuore del Parco nazionale del Cilento, immersa tra ulivi secolari, a soli quattro minuti di auto dal mare. È il luogo ideale per chi desidera rilassarsi nella natura e a pochi passi dal mare.

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Quindici tappe per un viaggio lungo ben seicento chilometri, una delle esperienze più immersive possibili nella piena natura del parco nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni.

Da percorrere rigorosamente in bicicletta, la Via Silente è un itinerario ideato nel 2014 dal la ciclo-viaggiatrice Simona Ridolfi che ha realizzato una mappa agevole da seguire (anche) in autonomia e dato vita a una rete di luoghi convenzionati tra strutture alberghiere, ristoranti e posti da visitare che danno al viaggio una felice connessione di massima, lasciando ugualmente spazio alla fruizione in libertà e all'effetto sorpresa.

La partenza è da Castelnuovo Cilento, rivolgendo lo sguardo verso Pollica: quasi quaranta chilometri da percorrere, per la prima giornata. Il borgo di Castelnuovo ha tra le sue bellezze, i rivestimenti in sassolini dall'eccentrico artista Guerino Galzerano che arricchiscono il paese in più punti e il castello con panorama sulla vallata dell'Alento. Tra le soste suggerite, il laboratorio del cestaio Giuseppe Giuliano a Omignano, il caffè letterario di Galdo Cilento voluto dal compianto "sindaco pescatore" Angelo Vassallo e Pollica, comune impreziosito dal bel mare.

L'indomani si prosegue verso Vatolla, per cinquanta chilometri di tratto da coprire. Filo conduttore: il mare. Si va verso il litorale e le pinete, tra terrazzamenti di uliveti, Pioppi per una visita al museo del Mare e Agnone e Ogliastro Marina, ma anche il bosco di pini d'Aleppo, la bellissima Punta Licosa e, in salita, Castellabate. Infine Vatolla con il suo museo vichiano con cimeli e libri di Giambattista Vico.

Il giorno dopo ecco Cicerale, non prima di aver attraversato l'oasi del fime Alento e osservato interessanti specie di uccelli. Ancora in viaggio, è la volta della "terrazza del Cilento": Trentinara, chinata così per la sorprendente vista che regala sulla valle del Sele: davvero mozzafiato. Dal centro storico di Stio si passa allive del fiume Calore per concedersi un bagno e mangiare i fusilli di Felitto.

Quinta tappa, Petina e le Grotte di Castelcivita. C’è poi da superare quota milleduecento metri sugli Alburni per l’osservatorio astronomico Resta, l’antica scultura del guerriero “Antece”, la grotta di San Michele Arcangelo e Sant’Angelo a Fasanella e il paese fantasma della vecchia Roscigno, dove il consiglio è di dormire ai piedi della chiesa abbandonata.

L’indomani, dopo essersi inoltrati nella selvaggia Selva del Corticato, l’obiettivo è il cosiddetto “paese delle chiese”, cioè Teggiano. E la vicina Certosa di San Lorenzo a Padula fino a Sanza, punto di partenza per la complessa scalata del Monte Cervati verso il santuario della Madonna della Neve.

Non un itinerario per tutti, per i meno allenati meglio balzare alla fermata successiva, che sarebbe Casaletto Spartano, e godersi appieno le imperdibili fermate intermedie: Morigerati, l’oasi WWF delle Grotte del Bussento e la cascata dei “cappelli di Venere” sul Rio Casaletto.

È il turno poi di San Giovanni a Piro, approdo dopo una giornata ad ammirare il golfo di Pollastro, il Cenobio di San Giovanni Battista, il Santuario della Pietrasanta, la cima del monte Bulgheria, la spiaggia del Marcellino.

All’insegna del mare la dodicesima tappa, da Marina di Camerota a Palinuro. E anche inevitabilmente Pisciotta per spingersi fino a Ceraso con il suo rione “mpieri Ceraso”, dove le case sono costruite una addosso all’altra per una migliore resistenza in caso di eventi sismici.

Quasi a conclusione, verso la cima del Monte Gelbison, da Novi Velia ci si dirige verso il santuario della Madonna del Monte Sacro e il suo belvedere. Infine da Novi a Cannalonga, da Moio della Civitella a Pellagre con il Museo della Civiltà Contadina del Cilento e i murales di Piano Vetrale, con la frazione di Orria che è un vero e proprio museo a cielo aperto della street art. E di nuovo, la Piana dell’Alleato e la conclusione del tour a chiudere il cerchio. Castelnuovo Cilento.

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