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Palinuro, spiagge e archi naturali

palinuro vista dall'alto

La fama delle sue bellezze paesaggistiche la precede. Con gli archi naturali, le grotte, i sentieri della Molpa e le spiagge del mare blu, Palinuro, la frazione marina di Centola cantata da Virgilio, è indiscutibilmente tra i tratti costieri più belli della Campania.

Nel Rione Vallone, la parte più antica del centro storico, si trovano la piazzetta di San Giocondo e largo Sant’Antonio. I palazzi con portali in pietra e le strette viuzze conferiscono un’atmosfera sospesa, custode della memoria di un tempo.

Passeggiando per il Rione Grancella si arriva nella splendida agorà del Rosario sovrastata dalla torre campanaria costruita alla fine del IX secolo.

Per godere del panorama mozzafiato, invece, bisogna affacciarsi nel piazzale Padreterno, dove i contorni della valle del Lambro e la chiesetta della SS. Trinità situata nello slargo, danno vita ad un connubio perfetto tra architettura e natura.

Sostate al monumento ai Caduti in guerra, dove ci sono l’antica fontana, un tempo fonte di approvvigionamento d’acqua e la chiesa di San Nicola di Mira.

Sull’asse in pietra del portale dell’edificio sacro c’è l’iscrizione che recita “La mia casa è casa di preghiera, Anno del Signore 1617”.

Degno di nota l’Antiquarium, un piccolo museo che custodisce reperti archeologici di epoca greca, rinvenuti nel centro abitato di Palinuro.

Per i “turisti dell’abbandono” degno di nota è il borgo fantasma di San Nicola. C’è un antico detto popolare che descrive questo paese fantasma e recita così: “Santu Nicola, tri casi, nu furnu e ‘na campana appisa a n’urmu”.

Nella misteriosa ghost town, risalente alla fine del XVII secolo, le lancette dell’orologio sono ferme al ’62, quando la chiesa dedicata al protettore fu in parte distrutta da una frana.

Palinuro è soprattutto incanto e magia. I raggi del sole penetrano un tunnel sottomarino; di qui il colore che dà il nome alla Grotta Azzurra, una delle sorprendenti trentacinque cavità che, complici gli incredibili giochi di luce, richiamano sub da tutto il mondo e fanno sgranare gli occhi a visitatori in barca, raccontando la geologia di uno dei fondi più suggestivi del Mediterraneo.

Rocce a strapiombo e un promontorio che protende verso il mare con una forma singolare a pentadattilo: Palinuro, la frazione marina di Centola cantata da Virgilio, è indiscutibilmente tra i tratti costieri più belli della Campania.

Con la Grotta Azzurra, la cavità più estesa in virtù del suo ingresso triangolare alto sei metri e largo dieci, si segnalano la Grotta del Sangue, che deve il suo nome all'evidente sfumatura rossastra delle sue pareti ricche di materiali ferrosi, e la Grotta Sulfurea, che dà traccia dei fenomeni idrotermali di Capo Palinuro.

E ancora: la Grotta dei Monaci, le cui stalagmiti ricordano sagome di frati, e la Baia del Buondormire, dove secondo la leggenda dimoravano le sirene dall'irresistibile canto.

Qui s'intrecciano miti atavici e angoli di incontaminata bellezza, che gli appassionati d’immersione ritengono unici al mondo, e il tutto singolarmente a poche bracciate da un ampio tratto di costa sabbiosa, impreziosito dalla spiaggia delle Saline, tra le mete predilette delle famiglie con i bambini.

Tra le spiagge di Palinuro si segnalano la spiaggia della Ficocella - tra le più caratteristiche dell’intera area - e quella dell’Arco Naturale, nei pressi della foce del Mingardo, sovrastata dalla scultura naturale rocciosa e celebre che è immancabile sfondo di migliaia di selfie, un arenile celebre, tra l’altro, per essere stato l’ambientazione di diversi film - da “Gli argonauti 2” a “Ercole alla conquista di Atlantide”, da “Noi credevamo” fino ad arrivare a “Wonder Woman”, nel 2017.

Non meno suggestiva è senz’altro la spiaggia del Buondormire, una vera e propria perla impreziosita dallo scoglio del Coniglio e incastonata in una baia dal verde lussureggiante.

Suggerite anche la spiaggia del Porto, proprio a ridosso dell’approdo, verso la foce del fiume Lambro. Lungo la strada che da Palinuro conduce a Marina di Camerota spicca invece la sabbia dorata della spiaggia della Barca a Vela, che in molti chiamano spiaggia del Pertuso.

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